Carnevali Storici di Sicilia [II parte]

By venerdì, febbraio 08, 2013 , , ,

SALEMI (TP) | I GIARDINIERI
I "GIARDINIERI" di Salemi indossano un abito ottocentesco in velluto ed un cappello di paglia con numerosi nastri colorati. In mano tengono un attrezzo a pantografo, che in estensione raggiunge circa 5 metri di lunghezza; alla sua cima è fissato un gancio che consente di porgere al pubblico caramelle, dolciumi , mandarini e limoni. Questa mascherata è presente nei secoli XVIII e XIX in varie zone della Sicilia occidentale con la figura dello "SCALITTARU". A Salemi è molto diffusa questa maschera e ancora oggi si attende ai balconi l'arrivo dei "Giardinieri" che riescono con il pantografo a donare leccornie. Si attua una delle forme tipiche del Carnevale, ossia quello del "donare" come simbolo di propiziazione e di benessere.

NOVARA DI SICILIA (ME) | IL GIOCO DEL MAIORCHINO
Il Carnevale di Novara di Sicilia è caratterizzato dal GIOCO DEL MAIORCHINO, "A MAIURCHEA" (varietà di formaggio pecorino stagionato). Si tratta di una prova di abilità che consiste nel far ruotare, con delle corde delle forme di formaggio Maiorchino per circa un chilometro. Il lancio richiede esperienza e velocità; vince la squadra che taglia per primo il traguardo impiegando il minor numero di lanci. Il gioco, risalente alla prima metà del '600, era diffuso anche in altri centri dei Nebrodi e dei Peloritani. In occasione della competizione, a Novara di Sicilia, il Martedì Grasso, viene allestito un "ovile" con pecorai che preparano ricotta e formaggio da distribuire ai visitatori insieme ai maccheroni conditi con sugo di maiale. Nel corso del Carnevale compare inoltre la "LENZUOLATA": una sorta di mascherata "spiritistica" con uso di lenzuoli sorretti da canne che rendono più alti e terribili. Questa pantomima rispecchia l'antico rituale antropico volto a proteggere la comunità dagli spiriti del male.

RODI' MILICI (ME) | I MESI DELL'ANNO
I MESI DELL'ANNO di Rodì Milici, in provincia di Messina, si configurano come uno dei più significativi e singolari cerimoniali per le sue valenza simbolico - rituali. Essi rientrano nella tipologia dei "carnevali strutturati", quelli che prendono una prescrittiva forma rappresentativa. A Rodì Milici si fa riferimento all'uso di un copione dove sono riportati "parti" per ogni "MESE" dell'anno, il RE, il POETA e il BORGHESE; questi sono i protagonisti del cerimoniale. Secondo la tradizione, i Mesi dell'Anno vantano un'origine storica ben precisa, fu il poeta Don Peppe Trifilò nel 1880 ad introdurre questa rappresentazione in paese. I Mesi dell'Anno si configurano come una "forma drammatica di matrice popolare connessa al ciclo calendariale, sorta di profezia o almanacco drammatizzato, rappresentazione enigmatica dell'evento stagionale". La rappresentazione ha luogo nelle prime ore della Domenica e del Martedì Grasso; i dodici mesi distinti da un mascheramento allegorico, un tempo in groppa a degli asini e oggi su cavalli, anche loro bardati a festa, giungono in piazza. Quì, a turno con fare minaccioso, si rivolgono al Re dopo spetterà al Poeta il compito di ricomporre il conflitto. Il Re invita alle danze il corteo dei mesi. La parte finale del copione è recitata dal Borghese, una sorta di io narrante, che esalta la figura del Re sia allegorica che storica.

SAPONARA (ME) | LA SFILATA DELL'ORSO E DELLA CORTE PRINCIPESCA
La pantomima dell'ORSO E DELLA CORTE PRINCIPESCA è una delle azioni spettacolari legate al Carnevale che ancora oggi si rappresentano in Sicilia con particolare partecipazione collettiva. Il rito carnevalesco di Saponara si collega ad un evento realmente accaduto nel '700 all'epoca del Principe Domenico Alliata di Giovanni, Signore di Saponara e delle "Terre" del suo comprensorio. L'antico episodio racconta di un orso che minacciava l'abitato con pericolose incursioni. Dopo aver inviato le guardie a caccia dell'orso, il Principe riuscì a far catturare la bestia e a mostrarla alla cittadinanza effettuando un lungo giro per le strade insieme l'intera corte. Da quì nasce la tradizione di riportare durante il Carnevale un vero e proprio cerimoniale sotto forma di sfilata con la partecipazione di paesani, contadini, pastori e boscaioli. La figura dell'orso si presenta vestita di pelli d'animale corredata di vari campanacci e al capo con una grossa e mostruosa "testa" e lunghe catene vengono trattenute ai capi delle "guardie" in costume di contadini siciliani.

[Fonte: Carnevali Storici di Sicilia, Bonanno]

I PARTE

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2 commenti

  1. Ti consiglio di cercare anche il carnevale di Palazzolo Acreide (SR) che, se non erro, dovrebbe essere il più antico della Sicilia che tutt'ora è vivo e spettacolare ad altissimi livelli e si regge solo grazie alla forte passione dei cittadini.Grazie per le notizie sui carnevali molto molto carini!

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    1. Benvenuta Lorena, ti ringrazio per il suggerimento..
      Mi documenterò! Grazie anche per l'apprezzamento..
      Spero che continuerai a seguirmi, a presto

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