Le Grotte della Gurfa, probabile tomba di Minosse

By martedì, novembre 13, 2012 , , , , , , , ,

A sud est da Palermo, sul versante sud occidentale delle Madonie sorge Alia, un paese di origine araba. A circa cinque chilometri dal centro abitato si alzano le Grotte della Gurfa; non sono grotte naturali bensì un antico insediamento rupestre ottenuto scavando una roccia di arenaria rossa. La datazione è ancora incerta sembra risalire dai rilievi effettuati al 2500 a.C.-1600 a.C. [età del bronzo].
Il nome deriva dall'arabo, sul significato vi sono diverse interpretazioni: dal termine Hufrah indica una fossa; a Gurf che starebbe ad indicare parete scoscesa del monte; infine a Gurfah che significa "camera". Ancora oggi in Nord Africa esistono insediamenti che mantengono il nome Gurfa, appellattivo usato per indicare una sorta di magazzino per il grano.
Il particolare insediamento siciliano è composto da sei ambienti organizzati su due piani: l'ambiente più grande a forma di campana, detto tholos, alla sua sommità presenta un foro che permette l'illuminazione della grotta.
La Gurfa è citata per la prima volta nei documenti come popoloso e florido casale arabo, esistente già nel 1150 quando fu concesso da re Guglielmo allo Spedale dei Lebbrosi di Palermo divenendo successivamente possedimento dell'Ordine Teutonico.

Una leggenda racconta che Dedalo, architetto e scultore fidato del re Minosse, un giorno fuggì da Creta e si rifugiò in Sicilia nelle terre dove regnava il re sicano Cocalo. Con quest'ultimo e con i siciliani, Dedalo visse a lungo contribuendo con la costruzione di importanti opere architettoniche. Si narra che il re Minosse, venuto a conoscenza della fuga di Dedalo in Sicilia, organizzò una spedizione, partendo da Creta sbarcò nei pressi di Agrigento. Minosse imprudentemente accettò un invito da parte di Cocalo nella sua dimora, sulla rocca di Camico. Durante un bagno caldo il re cretese venne ucciso.

Studi recenti, effettuati da Carmelo Montagna inseriscono il sito nel contesto archeologico dell’idrovia Platani-Fiume Torto/San Leonardo, ponendo attenzione sulle memorie minoiche e micenee. Vi sono delle analogie nella pianta e nella sezione tra la stanza del Tesoro di Atreo a Micene [detto anche Tomba di Agamennone] e gli ambienti della tholos delle grotte. Il racconto della saga di Minosse si conclude con la sua tragica scomparsa e la sepoltura in un ambiente funerario monumentale associato ad una grandiosa architettura dedicata alla dea Afrodite, presso Kamikos da ricercare lungo la vallata del fiume Halykos/Platani. La tholos della Gurfa è la più grande del Mediterraneo, con caratteri simbolici unici ed originari e si attribuisce legittimamente a Dedalo. La caratteristica che si ricollega alla teoria del professore Montagna è sicuramente uno dei fori che collegano la superficie all’interno del sito. A quanto sostiene lo studioso, questo foro veniva utilizzato per la Catabasi, un antico rito di prova per il futuro re: egli veniva calato da lassù fin dentro la tomba, per dimostrare il suo coraggio nei confronti della morte. Il futuro re avrebbe poi passato un periodo imprecisato all’interno della sepoltura, a simboleggiare la discesa nell’Ade e la futura risalita.

Curiosità | Nel 1995 le grotte sono state usate come set per alcune scene del film L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore.

Come raggiungere il sito | Si percorre la S.S. 121, da Palermo per Agrigento uscendo al bivio Manganaro per Alia. Al Km 189 si entra nell’abitato, si attraversa e percorrendo la S.P. 53 si giunge alla collina, dove sul fianco sud-ovest si aprono nella roccia le aperture di questo antichissimo insediamento rupestre.

Info | E' possibile visitare il sito in qualsiasi giorno dell'anno. La visita è guidata con ampia spiegazione sia del sito della Gurfa che sulla Sicilia Antica. Per maggiori informazioni: +39 327 0966378

Pianta delle Grotte della Gurfa
Foto di Marcello Di Matteo ©
Foto di Marcello Di Matteo ©

Fonti: Comune di Alia

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